Quanto son cattivi i buoni

25.03.2013 08:06
Chi sarà...
molto buono, probo, e integerrimo,
sopratutto, moralmente irreprensibile,
avrà la grande soddisfazione spirituale
di sentirsi fiero depositario di ammirevoli virtù,
così da accumulare con incontenibile avidità
un enorme capitale di consensi, riconoscimenti e stima.
Ma...
se non vorrà strisciare nell'ombra,
dovrà rinunciare a tutto ciò che il cattivo non spreca.
Però...
finirà con l'invidiare
chi, senza ritegno, al massimo si gusta la vita.
Così...
imprigionato da un'immagine dignitosa,
turbato e scandalizzato,
il buono odierà il cattivo
e con rabbia, vorrà limitare le sue libertà.
Paradossalmente...
come Storia e cronaca insegnano:
non è la trasgressione, non è la disonestà
a provocare i più raccapriccianti drammi umani,
ma è l'odio, il puro odio,
l'odio che il buono prova verso il cattivo.
Certo...
non è il cattivo a odiare il buono, anzi.
Ma...
chi è troppo buono non può capire,
così impegnato a giudicare gli altri,
e a lapidare sopratutto
chi non vorrebbe lanciare la prima pietra.
Forse domani...
all'ombra di enciclopediche inefficaci torri
fatte di Sociologia, Psicologia, nonchè Teologia
i più dotti capiranno d'avere razionalizzato inutilmente.
Allora, tutto ripartirà dal sentimento,
e il più acclamato eroe, pentito,
ascolterà il più disobbediente vagabondo:
elementari parole di saggezza
arriveranno ai confini del mondo:
"Tu buono... non insistere nei tuoi elevati ideali,
non fare guerre, non fare stragi"
"Tu buono... non uccidere,
io cattivo... posso insegnarti a vivere!"